Epidemie e società

Oggi partiamo alla scoperta di un libro che ci racconta come le epidemie e le pandemie abbiano influenzato la nostra storia.

Piccolo particolare: il libro è stato scritto in quel tempo lontano conosciuto come “prima del covid” (il 2019), quindi non è… di parte. Eppure è quasi profetico e questo ci fa capire quante cose sapessero già gli Scienziatimatti (storici, oltre che virologi!).

Anton Van Leeuwenhoeck, un commerciante di tessuti vissuto nel 1600, inventa il microscopio ed osserva per la prima volta gli organismi unicellulatri che si trovano nell’acqua e che lui chiama “animaliculi” (l’immagine è presa da qui).

Per circa 2000 anni, le epidemie sono state studiate attraverso le lenti della teoria degli umori di Ippocrate (400 a.C.): ogni malattia è causata da uno squilibrio tra i 4 elementi naturali, gli umori, e quindi la cura consiste nel ribilanciare l’equilibrio. Le epidemie erano quindi causate da uno squilibrio ambientale ed isolarsi, allontanarsi geograficamente dal focolaio, era un valido rimedio. Galeno (100 d.C.) mette tutto questo per scritto, passaggio fondamentale per rendere la medicina una scienza, ma che avvia la separazione tra chi detiene la conoscenza (ed è quindi autorizzato ad utilizzarla) e chi no. 

Piano, piano, la medicina cresce attraverso musicisti che codificano i rumori di respiro e cuore con note musicali, tessitori che inventano microscopi, e persino politici di destra! È questo il caso di Edwin Chadwick che aveva paura che le continue epidemie di colera tra i poveri a Londra riducessero la manodopera. Osservatore, si rese conto che sporco e focolai epidemici erano correlati. Fece così partire una mastodontica opera di sanificazione, portando acqua corrente e fognature in tutte le case. La New Poor Law di Chadwick del 1834 rappresenta, insieme ai vaccini, una delle più grandi conquiste della medicina.

Ippocrate viene definitivamente superato nel 1800 con la teoria dei germi, storicamente associata ai nomi di Pasteur e Koch: ora la causa delle malattie è da ricercare in piccolissimi esseri viventi che ci infettano. 

Nel giro di poco più di un secolo arrivano i vaccini e gli antibiotici, le prime armi attive contro i patogeni! Nel ‘900 l’uomo può finalmente combattere le malattie! Medici di tutto il mondo dichiarano che in pochi anni non esisteranno più malattie infettive. 

Avevamo però sottostimato il potere di adattabilità di questi esserini (le idee di Darwin non erano ancora state metabolizzate neanche dai ricercatori!). Oggi sappiamo che non tutte le malattie sono eradicabili. Non solo le malattie infettive ci saranno sempre, ma è anche molto probabile che se ne evolveranno di nuove. 

E noi, dal futuro (2021) rispondiamo così a quest’ultima affermazione . Ma si sa, giudicare col senno di poi è sempre facile 🙂

Infine, la storia delle epidemie ci insegna che la scienza da sola non basta: serve la cooperazione della società. Infatti, siamo diffidenti verso la scienza perché fa molto più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, e spesso chi deteneva le conoscenze (il potere) si è comportato in maniera orribile nei confronti dei più deboli. L’inglese sir Jeffery Amherst, alla conquista dell’America, distribuì vestiti di persone morte di vaiolo ai nativi americani, consapevole che questo li avrebbe sterminati.

Immagine presa da qui.

Senza addentrarsi in considerazioni politiche, Scienziatomatto racconta delle teorie complottistiche che hanno sempre accompagnato le pandemie: lo stato sparge la malattia per uccidere i poveri (peste in india 1900-1920), sono stili di vita peccaminosi a farci ammalare (HIV dagli anni ‘80), o sono comportamenti tribali di gente “primitiva” a causare le malattie (Ebola 2013-2016). 

Le epidemie sono dunque parte integrante della nostra storia e per capirle fino in fondo non basta guardare al quadro medico. La scienza è umana e, così come tutti gli altri ambiti della conoscenza umana, si evolve a piccoli passi. Osservando l’evoluzione della scienza nella storia capiamo che le grandi scoperte sono sempre frutto di un percorso e non esistono geni isolati che da soli risolvono problemi complessi.


Il libro è “Epidemics and society: from the Black Death to the present” di Frank M. Snowden – 2019.

Qui i link per chi si vuole cimentare nella lettura:

Lingua originale: https://yalebooks.yale.edu/book/9780300192216/epidemics-and-society 

Italiano: https://www.ibs.it/storia-delle-epidemie-dalla-morte-libro-frank-m-snowden/e/9788861027046

È un testo per studenti universitari, ma non servono grandi conoscenze di storia o di biologia perché ogni capitolo comincia con una breve descrizione della malattia in esame da un punto di vista biologico e con qualche nozione storica per calarsi nel contesto e poter facilmente seguire tutto. 

5 pensieri su “Epidemie e società

  1. Pingback: 31 agosto, morti da covid 2020-2021: quelli che girano la testa dall’altra parte – 411 – Cor-pus 2020

  2. Pingback: EST MODUS IN REBUS | ilblogdibarbara

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